Il codice di esenzione della sclerosi multipla è 046 (Malattie croniche).

Sclerosi multipla - dati frexalimab

Nello studio di estensione di Fase II, il 96% dei pazienti trattati con il farmaco ad alto dosaggio non ha evidenziato nuove lesioni Gd+ T1

Milano - Il nuovo anticorpo anti-CD40L di Sanofi, frexalimab, ha dimostrato, a quasi un anno di osservazione, una sostanziale riduzione dell'attività di malattia e una tollerabilità favorevole nei pazienti con sclerosi multipla recidivante. Questi dati, provenienti dalla fase di estensione dello studio di Fase II sul farmaco, sono stati presentati al meeting 2024 dell'American Academy of Neurology, a Denver, in Colorado (USA).

Sclerosi multipla dati di Fase II su frexalimab

Il nuovo anticorpo anti-CD40L ha dimostrato di indurre una significativa riduzione di nuove lesioni cerebrali correlate alla malattia

Milano - Il New England Journal of Medicine ha pubblicato i risultati positivi di uno studio clinico di Fase II che ha dimostrato che il farmaco frexalimab è in grado di rallentare in modo significativo l'attività della malattia nelle persone con sclerosi multipla (SM) recidivante, registrando una significativa riduzione delle nuove lesioni cerebrali captanti gadolinio (GdE) rispetto al placebo e raggiungendo, in questo modo, l'endpoint primario della sperimentazione.

Sclerosi multipla e neuromielite ottica - Health Innovation Show 2023

Tutte le novità sono state presentate a Napoli nell’ambito dell’Health Innovation Show 2023, promosso dalla Fondazione MESIT

Napoli -  Ė  stato compiuto un significativo passo avanti nella promozione e nell’affermazione dei diritti delle persone con sclerosi multipla (SM) e neuromielite ottica (NMOSD): sono state presentate durante l’evento Health Innovation Show 2023, promosso dalla Fondazione MESIT, nella specifica sessione “Innovazione e disabilità”, le novità delle comunicazioni tecnico-scientifiche per l’accertamento degli stati invalidanti correlati a sclerosi multipla e NMOSD. L'incontro si è tenuto presso il Centro Congressi del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, a Napoli.

Farmaci

Dopo 10 anni di trattamento con il farmaco, il 77% dei pazienti non ha mostrato progressione della disabilità

Monza - Al 9° congresso congiunto ECTRIMS-ACTRIMS sono stati presentati nuovi dati clinici e di real world riguardanti ocrelizumab, dai quali emerge che il farmaco continua a rappresentare un trattamento estremamente importante per le persone con sclerosi multipla (SM) recidivante o primariamente progressiva.

Malattie neurologiche

Prof. Bruno Giometto: “Su terapie sperimentali, invece, c’è ancora molto da fare, siamo a lavoro”

Firenze - Colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico e possono provocare disabilità anche gravi. Non è semplice diagnosticarle e possono essere confuse con depressione, sofferenza psichica, sindrome da somatizzazione o ipocondria. Le malattie neurologiche disimmuni sono un gruppo di patologie rare che possono colpire sia il sistema nervoso centrale che il sistema nervoso periferico. Spesso queste malattie influiscono sulla capacità di camminare o di afferrare gli oggetti e provocano perdita di sensibilità, formicolio o dolore a mani e piedi, oppure dare crisi epilettiche e demenza.

ricerca Sclerosi multipla

Nella nuova modalità di somministrazione, il farmaco ha evidenziato efficacia e sicurezza paragonabili al suo impiego per via endovenosa

Monza – L’azienda farmaceutica Roche ha annunciato che lo studio di Fase III OCARINA II, volto a valutare il farmaco ocrelizumab in formulazione per uso sottocutaneo in pazienti con forme di sclerosi multipla (SM) recidivante (SMR) o primariamente progressiva (SMPP), ha soddisfatto l’endpoint primario e gli endpoint secondari.

legame tra obesità e malattie autoimmuni

Pubblicato su Science uno speciale firmato da Giuseppe Matarese e dedicato al legame tra obesità e malattie autoimmuni

Nella sclerosi multipla, come in altre malattie a base autoimmunitaria, il sistema immunitario scambia per estraneo e dannoso qualcosa che in realtà non lo è, attaccando organi e tessuti del proprio corpo. Perché questo accada non è del tutto chiaro, ma la ricerca suggerisce che possano essere coinvolte anche condizioni di sovrappeso o di obesità.

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