La risposta del Sottosegretario Vito De Filippo. La patologia può essere grave e invalidante ma solo in alcuni casi. Ad oggi non sono disponibili criteri validati per definirne cronicità e gravità

Roma - Il sottosegretario per la Salute Vito De Filippo ha risposto qualche giorno fa in Commissione Affari Sociali della Camera all’interrogazione 5-07313 presentata da Paola Boldrini (PD) sull’inserimento della fibromialgia nei livelli essenziali di assistenza. L’interrogazione chiedeva di sapere se fossero stati raggiunti progressi in merito all’individuazione di criteri diagnostici oggettivi ed omogenei volti a distinguere le condizioni cliniche a seconda della gravità così da individuare le prestazioni da destinare a esenzione e se non si ritenesse opportuno inserire la fibromialgia nei LEA. Riassumendo, il Ministero della Salute ad oggi non ritiene che vi siano le condizioni per l’inserimento della fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche soggette ad esenzione (allegato al DM n.329 del 1999). Questo perché non sono stati ancora definiti i cut-off per definire la gravità della malattia attraverso studi idonei.

Ciò non significa che il Ministero non stia prendendo in considerazione la necessità dei pazienti affetti dalla patologia. Riconoscendo che la fibromialgia è oggetto di un numero crescente di richieste di piena tutela sanitaria, e di iniziative rivolte a consentire l'inserimento di questa patologia nei livelli essenziali di assistenza, De Filippo ha ricordato che gli assistiti possono già usufruire di tutte le prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza, erogabili per il tramite delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. I criteri diagnostici per individuare e definire le forme gravi e invalidanti di patologia non sono ad oggi validati dalla comunità scientifica, quindi il Mistero non ritiene possibile l’attribuzione di un codice di invalidità permanente.

Il sottosegretario ha ricordato inoltre che in passato il Ministero della Salute ha presentato al Consiglio Superiore di Sanità già due richieste di parere riguardo alla fibromialgia. La prima richiesta non è stata evasa, mentre la seconda richiesta ha visto l'istituzione di un Gruppo di lavoro che ha approfondito la tematica. Detto Gruppo di lavoro ha prodotto un documento in cui si rileva, tra l’altro, che la fibromialgia è una malattia cronica e invalidante solo in alcuni casi e non necessariamente permanente; inoltre, si segnala la necessità di attendere che siano definiti i cut-off (valori necessari a definire una data situazione clinica) attraverso studi idonei. Tale definizione potrebbe essere fornita dal gruppo di lavoro stesso, integrato con ulteriori esperti delle principali e maggiormente rappresentative Associazioni dei pazienti.

Leggi qui la risposta completa all’interrogazione.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Con il contributo non condizionante di

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni