A rischio anche esenzioni da ticket per le patologie croniche

Tra il governo e le Regioni è in atto un vero e proprio scontro politico. La materia del contendere sono i tagli imposti dalla manovra di finanza pubblica al Fondo sanitario regionale. Entro poco tempo i presidenti delle Giunte dovranno decidere di tagliare la spesa sanitaria per un ammontare che sfiora i 2,5 miliardi di euro solo per l'anno in corso, avvertono che non sono in grado di subire altri tagli e mirano a rivedere il Patto per la salute nel suo complesso.

Il Fondo sanitario nazionale “non è un bancomat per le Regioni”, ha rimarcato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin dopo aver letto le lamentele provenienti dalla Conferenza Stato-Regioni. “Il sacrificio si può fare quest'anno - aggiunge - ma da subito andrà applicato il Patto per la salute. Dal prossimo anno - ha concluso - è necessario che le Regioni mantengano il patto di stabilità”.

“L'intesa con le Regioni è stata cercata, abbiamo fatto proposte che non vanno nell'ottica dei tagli lineari - ha detto ancora il ministro - e abbiamo detto no alla classica proposta facile del taglio della spesa farmaceutica, a quella dei device e della spesa convenzionata”. Considerando che le Regioni hanno chiesto di non utilizzare l'incremento di quest'anno, di due miliardi, “abbiamo chiesto invece di anticipare il Patto per la salute”. “Quindi - ha proseguito - gran parte di queste risorse verrà proprio dal Patto per la salute, ovvero da una razionalizzazione su forniture e servizi, come già previsto”.

L'invito che il ministro fa alle Regioni è quello di “seguire una via del rigore”. Le Regioni hanno risposto con durezza spiegando che considerano “morto” il Patto per la salute siglato nel 2014. Ora sono tante le voci di spesa esposte al pericolo del taglio lineare. Nel mirino di alcuni governatori ci sarebbero anche i fondi per il farmaco contro l'epatite C e i farmaci innovativi: una scelta capace di azzerare le speranze di decine di migliaia di pazienti. La stessa sorte potrebbe toccare alle esenzioni ticket. Molte delle venti Regioni vorrebbero eliminare diverse facilitazioni per patologia e prendere in considerazione solo il reddito dei pazienti. Resta quindi pressoché impossibile che si arrivi ad un aggiornamento e a un potenziamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Senza un aumento dei finanziamenti non ci potrà essere un miglioramento dei servizi erogati sul territorio.

 

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