Chiude a causa della crisi l’Istituto di ricerca Siena Biotech, nato nel 2000 come società strumentale della Fondazione Monte dei Paschi con l'obiettivo di individuare cure farmacologiche per pazienti affetti da malattie neurodegenerative e malattie rare. E con la sua chiusura, rischia di fermarsi anche la ricerca sulla cura della malattia di Huntington. Dispiace che si interrompa la speranza di riuscire a dimostrare l'efficacia di una molecola, Selisistat, di potenziale efficacia nella cura della malattia. Ora sono cinquanta i chimici, biologi e ricercatori della Siena Biotech, preoccupati non solo per la perdita del loro posto di lavoro, ma anche per il futuro dei circa 6mila italiani affetti dalla malattia di Huntington, una patologia degenerativa che causa movimenti continui e scoordinati, disturbi cognitivi e del comportamento e per cui ad oggi non esistono cure.

Adesso mancherebbe un ultimo fondamentale passaggio: uno studio clinico in fase III da condurre in un numero significativo di persone affette da questa malattia per dimostrarne l'efficacia terapeutica. In mancanza dei fondi necessari ad acquisire il farmaco, non è possibile sostenere finanziariamente la sperimentazione.

 

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