Nasce Specchioriflesso.net il magazine online della Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù. Al via la docufiction di Rai Educational “Disordini"

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 15%-20% dei bambini e degli adolescenti (circa 1 su 5) soffre per una malattia psichiatrica. In Italia il suicidio è la seconda causa di morte tra gli under 20 (la prima sono gli incidenti stradali). Per superare pregiudizi, stigma e stereotipi sulla malattia mentale è necessario creare una cultura della salute mentale negli adolescenti, possibile solo attraverso un’alleanza tra medici, pediatri, famiglie e insegnanti. Nasce in quest’ottica la docufiction di Rai Educational “Disordini” ed il magazine online specchioriflesso.net, nuovo sito della Neuropsichiatria dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, un strumento per diffondere la cultura della salute mentale che si propone come punto di riferimento per adolescenti, genitori e insegnanti.

Diversi istituti scolastici secondari di Roma e provincia hanno accolto l’invito a lavorare con i ragazzi sul tema della salute mentale, proponendo la visione della docufiction “Disordini” come inizio di un percorso didattico che porterà, attraverso il confronto nelle classi, alla produzione di elaborati che saranno pubblicati sul sito specchioriflesso.net. Gli insegnanti avranno uno spazio a loro appositamente dedicato per porre domande e ricevere aiuto dal personale dell’Ospedale.

“L’idea di questo lavoro con la Rai e con le scuole - spiega il professor Stefano Vicari, responsabile dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù – è nata proprio per far conoscere le malattie psichiatriche in adolescenza non solo a un pubblico di medici e psicologi, ma anche ai non addetti ai lavori: insegnanti, genitori e gli stessi ragazzi. Una nuova cultura della salute mentale per il bambino e per l’adolescente può aiutare a superare antichi pregiudizi e far nascere, finalmente, una cultura del benessere mentale che nel nostro Paese è ancora lontana da venire”.

Le vicende raccontate in “Disordini” sono in gran parte la fedele trascrizione delle storie di alcuni ragazzi e ragazze che tra la fine del 2007 e l’inizio del 2013 si sono rivolti all’Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù. Sono solo state introdotte alcune varianti, irrilevanti dal punto di vista clinico, per non consentire un facile riconoscimento dei protagonisti e per rendere più romanzato il succedersi degli eventi. Le storie vogliono contribuire a far conosce disturbi che non raramente affliggono gli adolescenti e come è possibile identificarli; un sostegno, in particolare, alle famiglie che si trovano a vivere situazioni difficili e che spesso per pudore o vergogna tendono a sottovalutare il problema, rendendo il percorso di cura meno tempestivo.

La depressione colpisce fino a 8 ragazzi su 100, mentre l’anoressia – che è la malattia psichiatrica col più alto tasso di mortalità - colpisce circa l’1% delle ragazze. La bulimia, i disturbi della condotta, le psicosi a insorgenza anche precocissima (ovvero sotto i dodici anni) sono patologie molto frequenti il cui esordio può essere improvviso quanto imprevisto. E’ solo per pregiudizio o semplicemente per ignoranza, quindi, se il disturbo mentale è ritenuto esclusivo dell’età adulta.

Spiega il professor Vicari: “Un altro stereotipo comune è che le malattie mentali, specie in età dello sviluppo, non siano malattie vere e proprie ma siano, piuttosto, l’espressione di un disagio ambientale, famigliare o sociale. Pertanto, la soluzione al disturbo andrebbe ricercata in una «ridefinizione» del contesto in cui il ragazzo vive. C’è una grande resistenza, culturale e ideologica, a trattare le malattie mentali proprio come ogni altra malattia, espressione di un anomalo funzionamento di un organo, in questo caso il cervello. Si è in fondo disposti ad accettare l’idea che il diabete nel bambino come nell’adulto sia fondamentalmente dovuto al «cattivo» funzionamento di un organo, il pancreas, o che l’ipotiroidismo sia l’espressione clinica di una ridotta attività della tiroide”.

“Nell’individuare la cura più adatta per questi disturbi, il diabete o l’ipotiroidismo, nessun medico si attarderebbe per ridurre la pericolosità immediata (coma diabetico) o a lungo termine (neuropatia diabetica o ritardo mentale nell’ipotiroidismo del bambino). Allo stesso modo, nessuna persona ragionevole riterrebbe l’uso dell’insulina o dell’ormone tiroideo per la cura delle malattie citate nell’esempio, l’espressione delle politiche commerciali di case farmaceutiche. Perché allora, quando si tratta della malattia mentale di bambini o adolescenti tanti timori e pregiudizi? Certamente la malattia mentale fa paura e nel bambino ancora di più. Tutti vorremmo che l’infanzia e l’adolescenza fossero periodi felici, immacolati dell’esistenza. Certamente c’è stato in passato, e forse c’è tuttora, un eccesso nell’uso del farmaco: antibiotici, cortisonici, antistaminici, ecc. da fare temere un possibile abuso anche di psicofarmaci nell’infanzia”.

“In realtà, i dati a livello europeo e italiano in particolare, testimoniano il fatto contrario: negli ultimi anni l’uso di psicofarmaci in età pediatrica è andato via via riducendosi. Infine, sul tema della malattia mentale in età infantile si combatte una delle più lunghe battaglie ideologiche tra uno «psicologismo», spesso troppo superficiale, e uno «scientismo» a volte troppo demagogico. Una visione più laica, capace di porre al centro della scelta delle strategie di cura l’urgenza di interrompere la sofferenza del ragazzo, è assolutamente necessaria”.

ll disturbo mentale spesso fa paura, al punto che diventa difficile persino ammetterne l’esistenza. Troppo spesso anziché affrontare il problema, in particolare se riguarda i ragazzi o se colpisce i propri figli,  si tende a nascondere e a ridurre questi disagi adolescenziali alla normalità.

Rai Educational affronta questo tema delicato con la serie Disordini, la prima docufiction dedicata alle più frequenti patologie mentali che colpiscono oggi i ragazzi.  Sei puntate -  in onda su Rai Scuola (Digitale Terrestre ch. 146 e ch. 33 TivùSat) dal 20 ottobre alle 20.30 e su Raitre dal 24 ottobre alle 01.00 - per raccontare le storie di Marta, Fabrizio, Giulio, Anna, Lucia e Paolo, adolescenti affetti da anoressia, schizofrenia, dalla sindrome di Tourette o dal disturbo di mancata attenzione, ADHD; storie riscritte e raccontate in prima persona dal neuropsichiatra Stefano Vicari che le ha raccolte.

Stefano Vicari, primario di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha infatti scelto le situazioni più significative affrontate nel corso della sua attività di medico specialista. Quelle esperienze vengono così proposte  attraverso una docufiction in cui Stefano Vicari interpreta se stesso, ritrovandosi a riviverle come in un dejà vu: gli attori, nel ruolo dei pazienti e dei loro parenti, ricostruiranno le singole vicende dei ragazzi.

Le storie di Disordini vogliono contribuire a far conoscere i disturbi che affliggono gli adolescenti e come è possibile identificarli per non sottovalutarne i rischi; un sostegno, in particolare, per le famiglie che si trovano a vivere situazioni difficili.

La serie televisiva Disordini è un progetto di Stefano Ribaldi, scritto da Antonella Reda, Stefano Vicari e Sandro Vanadia,  per la regia di  Sandro Vanadia.

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