"Trattamenti non regolamentati, come quelli offerti su base compassionevole dalla Stamina Foundation, in Italia, sono preoccupanti"

La questione italiana sull’utilizzo delle cellule staminali come terapia compassionevole sarebbe tutto “fumo e specchi”. Lo sostiene la rivista internazionale Nature, che così ha intitolato l’editoriale del 16 aprile 2013, una serrata critica alle scelte del Ministro Balduzzi in relazione all'autorizzazione del metodo non riconosciuto dalla scienza. L’editoriale critica inoltre la posizione assunta dal Vaticano in merito all’uso delle cellule staminali adulte in medicina.


La rivista Nature aveva già preso posizione qualche settimana fa sul ‘caso Stamina’, con un articolo di Alison Abbot, ma stavolta le critiche si sono fatte più dure, parlano esplicitamente di malati usati come cavie e illusi di poter guarire.

"Molti scienziati in tutto il mondo - si legge nell'articolo - sono scioccati da quello che sta succedendo a Roma, e giustamente. E' sbagliato sfruttare la disperazione di disabili e malati terminali ed alimentare false speranze di rapide guarigioni - si legge ancora - . Ed è sbagliato cercare di usare questi pazienti come animali da laboratorio, bypassando le agenzie regolatorie, come il Parlamento italiano sembra voler fare".

"Trattamenti non regolamentati, come quelli offerti su base compassionevole dalla Stamina Foundation, in Italia, sono preoccupanti". Dopo il via libera del Senato al dl approvato dal governo, dunque, "la seconda Camera del Parlamento italiano deve ascoltare il monito indipendente degli esperti prima di votare per una 'deregulation' delle terapie con staminali".

"Il 10 aprile - si legge  - i senatori hanno modificato un decreto già controverso con una clausola che svincolerebbe le terapie a base di staminali da ogni supervisione regolatoria, riclassificandole come un trapianto di tessuti. Se la seconda Camera del Parlamento approva questo emendamento, l'Italia entrerà in disaccordo con le regole dell'Unione europea e della Food and Drug Administration americana, che definiscono le cellule staminali modificate al di fuori dal corpo come farmaci".

Il ‘metodo Stamina’ non è però l’unico motivo per cui Nature critica il nostro Paese. Sotto i riflettori c’è anche il meeting internazionale svoltosi dall’11 al 13 aprile in Vaticano, sulle prospettive dell’utilizzo delle cellule staminali adulte in medicina. "Dopo la fumata bianca che in Vaticano ha annunciato l'elezione del nuovo Papa – spiega l’editoriale - una cappa ancora più cupa incombe sulla Città eterna. Una nebbia di confusione e di informazioni fuorvianti in materia di terapie a base di cellule staminali. Coloro che hanno acceso il fuoco del dibattito sostengono che stanno promuovendo il trasferimento della ricerca sulle staminali nella pratica clinica, così che malattie oggi incurabili possano essere trattate. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità".

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