L'azienda britannica sarà presente con una sede in Sardegna. Allo studio trattamenti per tumori e malattie autoimmuni

Il patrimonio genetico dei sardi entra nella disponibilità di una società britannica. La Tiziana Life Sciences ha infatti acquistato i materiali che erano stati raccolti dalla Shardna Spa all'inizio degli anni Duemila. La società isolana era stata creata nel 2000 per iniziativa del noto imprenditore Renato Soru e di Mario Pirastu, direttore dell'Istituto di Genetica delle Popolazioni del CNR. L'azienda si era poi avvalsa della collaborazione di cliniche private, delle sponsorizzazioni del Banco di Sardegna e dei finanziamenti della Società finanziaria della Regione Sardegna. Un'avventura che si è poi conclusa di fronte ai giudici della sezione fallimentare del tribunale in seguito alla sfortunata acquisizione da parte del San Raffaele.

La società inglese, fondata e amministrata da Gabriele Cerrone, si è assicurata l'archivio genetico per 258.000 euro. Tiziana ha anche scelto di costituire subito una società controllata di diritto italiano, la Longevia Genomics Srl, che avrà sede in Sardegna. Secondo i piani degli inglesi la banca dati sarà fondamentale per la ricerca scientifica e per lo sviluppo di nuove terapie. L'archivio in questione è uno dei più importanti del mondo: contiene infatti circa 230.000 campioni biologici e la “schedatura completa” di tredicimila residenti in Ogliastra, una delle zone della Sardegna più longeve. I ricercatori scelsero poi di realizzare una sorta di “analisi a ritroso” studiando l'evoluzione del codice genetico nel corso degli ultimi quattro secoli. Un'operazione di acquisizione simile era stata portata a termine dalla Amgen, che si era assicurata per 415 milioni di dollari la banca dati del Dna degli islandesi.

Gabriele Cerrone, spiega il perché dell'operazione in una comunicazione ufficiale inviata alla Borsa di Londra nelle scorse ore: “La Sardegna è una delle regioni più longeve del pianeta. La presenza di centenari è straordinaria. Questa acquisizione ci permette di entrare in possesso di un patrimonio unico che ci permetterà di combinare le nostre ricerche e arrivare allo sviluppo di nuovi farmaci e terapie. Credo molto nelle potenzialità del mio management e dei miei ricercatori. Insieme riusciremo a trovare nuove risposte. Farlo senza questa banca dati sarebbe impossibile”.

La Tiziana è una società che da sempre concentra i suoi sforzi sull'oncologia e l'immunologia. Attualmente sta sperimentando un farmaco – la fase due del trial è in fase di completamento – il “Milciclib” che potrebbe permettere di trattare il tumore del fegato nei pazienti che non rispondono alla chemioterapia tradizionale. L'azienda sta anche affrontando la sperimentazione di “Foralumab”, il primo anticorpo umano ottenuto in laboratorio. Trattamento in grado di trattare tantissime malattie autoimmuni e infiammatorie come la sclerosi multipla, la psoriasi, l'artrite reumatoide e il diabete di tipo 1. Allo studio dei ricercatori anche un nuovo farmaco per la terapia del cancro al seno. Qui vi avevamo raccontato di un accordo tra la realtà inglese e una casa farmaceutica italiana per lo sviluppo di nuove terapie per il cancro al timo.

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