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Il prof. Fabio Mosca (Milano): “Gli ospedali specializzati nella gestione di questo tumore benigno devono essere formalmente riconosciuti dalle Regioni”

Con un evento online svoltosi lo scorso febbraio, Osservatorio Malattie Rare, in partnership con FattoreMamma e con il contributo non condizionante di Pierre Fabre Dermatologie, ha voluto puntare l’attenzione sugli emangiomi infantili, coinvolgendo i maggiori esperti della malattia per mandare un messaggio chiaro: conoscere questi tumori benigni è il punto di partenza per poterli identificare e classificare, favorendo, così, l’avvio di un cammino diagnostico-terapeutico e assistenziale il cui punto di partenza sono i centri di riferimento. 

“In Italia ci sono 409 punti nascita dove un bambino può venire alla luce e 112 terapie intensive prenatali che possono accudirlo in caso di problematiche gravi”, ha affermato il prof. Fabio Mosca, dell’U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale presso l’Ospedale Maggiore Policlinico, Clinica Mangiagalli di Milano, nonché Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN). “Quello che conta è che neonatologi e intensivisti, come tutti coloro che sono coinvolti nella presa in carico dei bambini, sviluppino una solida formazione e raggiungano un adeguato grado di conoscenza della problematica degli emangiomi infantili”. È auspicabile, quindi, incentivare l’organizzazione di gruppi di studio dedicati alla patologia e la promozione di eventi sul tema, per far sì che questa condizione clinica sia sempre più conosciuta e, di conseguenza, riconosciuta. 

In seconda battuta, occorre identificare quali sono i centri di riferimento sul territorio e fare in modo che le Regioni attribuiscano loro riconoscimento formale”, prosegue Mosca. “Infine, è importante disporre di linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) che facciano da riferimento per la diagnosi e la terapia”.

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