La parola d’ordine è tempestività d’intervento, accompagnata da un costante monitoraggio della patologia e dal dialogo tra gli esperti
L’emangioma infantile è un tumore vascolare benigno che compare alcuni giorni o settimane dopo la nascita, sotto forma di macchie cutanee che possono essere di tonalità chiara oppure di un colore rosso brillante o bluastro pallido. Al fine di promuovere un miglior approccio a questa patologia, che in alcuni casi può nascondere delle insidie, Osservatorio Malattie Rare, in partnership con FattoreMamma e con il contributo non condizionante di Pierre Fabre Dermatologie, ha organizzato il webinar “Emangiomi infantili, conoscerli per gestirli al meglio”.
Cardine della discussione che si è sviluppata in seno a questo evento è stato il tema della multidisciplinarietà, trattato a fondo dagli esperti invitati a far parte della tavola rotonda. Fra di essi c’era il dott. Domenico Bonamonte, della Clinica Dermatologica dell’A.O.U. Consorziale Policlinico di Bari, nonché membro della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), che ha spiegato l’importanza della precocità d’intervento in caso di emangioma infantile.
“Nella scala iHRES [un apposito strumento per la valutazione degli emangiomi infantili, N.d.R.] è riportata un’età media ottimale per l’eventuale invio del piccolo paziente con emangioma al centro di riferimento per la patologia”, afferma Bonamonte. “Tale periodo di tempo coincide con le 4 settimane di vita del bambino, ma in certi casi è necessario procedere anche prima”. Per questa ragione, un intervento di carattere multidisciplinare deve poter essere applicato già in un contesto neonatologico e mantenuto per tutta l’infanzia, attraverso la costruzione di una ‘rete’ che colleghi il pediatra e il dermatologo e che permetta di continuare a seguire il bambino in un programma di visite di monitoraggio, necessarie soprattutto nel caso in cui l’emangioma richieda un trattamento farmacologico.