FirmoLab è una struttura pubblica nata grazie alla collaborazione della Fondazione FIRMO con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico militare di Firenze
Apre i battenti a Firenze, presso l’Istituto Farmaceutico Militare, FirmoLab, una struttura pubblica che ospiterà i ricercatori della Fondazione FIRMO per un’inedita collaborazione mirata a trovare nuove terapie per le malattie rare da eccesso di mineralizzazione dello scheletro. Il laboratorio nasce grazie all’impegno dell’Istituto fiorentino che da decenni produce farmaci per alcune malattie rare, e dall’altra la Fondazione no profit che, oltre a informare e sensibilizzare sulle malattie ossee, avrà con FirmoLab come primo obiettivo la ricerca di terapie per malattie ossee rare per le quali non esiste una terapia.
“Tutto ciò nasce perché la Fondazione persegue obiettivi specifici: informazione e formazione ma anche il sostegno della ricerca scientifica di base - spiega la Prof.ssa Maria Luisa Brandi, Ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Firenze e Presidente della Fondazione Firmo – Grazie alla disponibilità dei locali dell’Agenzia Industrie Difesa e a una convenzione con l’Università di Firenze porteremo la ricerca molecolare e cellulare a livello internazionale.”
La fondazione ha finanziato la ristrutturazione dei locali e l’acquisto della strumentazione. “A breve assumeremo il primo ricercatore – spiega ancora Brandi all’Osservatorio Malattie Rare - Abbiamo deciso di concentrarci inizialmente sulle patologie metaboliche da eccesso di mineralizzazione come la calcinosi universale. Si tratta di una patologia ultra-rara gravemente invalidante. I pazienti che ne sono affetti presentano calcificazioni gravi a livello delle articolazioni maggiori.”
Il tessuto osseo è molto 'attivo', ed è continuamente sottoposto a processi di riassorbimento, neoformazione e mineralizzazione. I primi due fenomeni sono già abbastanza conosciuti, ma poco si sa sulla mineralizzazione, ovvero della deposizione di sali di calcio che vanno a irrigidire tessuti come le ossa e i denti: quando una patologia comporta una scorretta mineralizzazione, si verificano difetti come crescita ridotta, deformità, fratture, problemi odontoiatrici; in caso contrario si ha un eccesso che porta alla calcificazione dei tessuti molli e quindi a un loro scorretto funzionamento.
Purtroppo ad oggi non esistono terapie per inibire o prevenire l’eccessiva deposizione di sali di calcio, eppure il problema comporta malattie molto invalidanti: per questo uno dei primi obiettivi di FirmoLab è indagare i processi di mineralizzazione ossea fisiologici e patologici, per poi puntare l’attenzione sulle risposte cellulari a possibili trattamenti. In FirmoLab si valuterà anche l’impiego di biomateriali per la riparazione dei tessuti molli mineralizzati, che saranno studiati anche per l’uso in altri casi in cui sia necessario riparare l’osso, dai grandi traumi agli interventi per malattie oncologiche.
“Studiare queste patologie – conclude Brandi – potrebbe condurre a risultati utili anche per patologie croniche molto più diffuse come l’osteoartrosi. Come sempre più spesso accade la ricerca sulle malattie rare si dimostra non essere fine a se stessa. Quindi l’obiettivo è partire dai bisogni insoddisfatti dei malati rari per poi offrire le nostre conoscenze ad applicazioni più ampie.”
Un eccellente esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa dunque rispondere a bisogni insoddisfatti, come quelli dei malati rari.
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