Maurizio Scarpa (Comitato Scientifico): “Abbiamo lavorato a difesa dei pazienti, in scienza e coscienza”
La sperimentazione clinica del “metodo Stamina” non si farà. Ne ha dato comunicazione ufficiale il Ministro Lorenzin. La decisione, si legge nel documento del Ministero è stata presa considerando il parere del Comitato scientifico e quello successivo dell'avvocatura dello Stato. Il parere del Comitato definisce il metodo Stamina caratterizzato da “potenziali rischi”, “inadeguata descrizione” e “insufficiente definizione del prodotto”.
“Purtroppo l'epilogo di questa vicenda non è stato positivo. La sperimentazione del metodo Stamina non può essere proseguita perché il metodo è pericoloso per la salute dei pazienti”, ha spiegato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la conferenza stampa convocata d'urgenza per illustrare la decisione. “Il comitato scientifico composto dai massimi esponenti del settore - ha spiegato il ministro – ha dato una valutazione negativa del metodo ma non dando un giudizio a priori, bensì dando un giudizio in merito alla ripetibilità e sicurezza del metodo stesso”. Nel percorso parlamentare, ha detto Lorenzin, “abbiamo ammesso delle deroghe alla normativa sulle sperimentazioni cliniche, ma nonostante tali deroghe l'esito è negativo perché non si rientra nei parametri per poter continuare questa sperimentazione”.
“Abbiamo svolto il nostro mandato in piena libertà ed autonomia – spiega a Osservatorio Malattie Rare Maurizio Scarpa, docente del Dipartimento di Pediatria dell’ Università di Padova, nominato membro del Comitato Scientifico nominato da Lorenzin - per tutelare prima di tutto i pazienti. Sono stato chiamato, insieme agli altri componenti del comitato, a valutare la sicurezza e la metodologia di quanto proposto da Stamina e individuare le patologie sulle quali avviare la sperimentazione. Il materiale che abbiamo esaminato era estremamente carente da molti punti di vista: nonostante lavorino su questa presunta metodica da vent’anni non sono stati in grado di produrre evidenze sufficienti e di raccogliere sufficienti dati da metterci nelle condizioni di valutare positivamente questa ipotesi.”
“Comprendo la delusione dei pazienti ma vorrei che fosse chiaro che noi siamo stati chiamati a difenderli, non ad agire contro di loro, in scienza e coscienza. Invito i pazienti a rivolgersi ai medici che hanno fatto loro la diagnosi e ad affidarsi alle terapie fondate sulle evidenze scientifiche. Chi ha mancato nei loro confronti non è la comunità scientifica italiana, ma chi da vent’anni ha lavorato senza raccogliere evidenze scientificamente condivisibili.”
Le reazioni dei pazienti, come prevedibile, sono state dure. Sandro Biviano, portavoce dei malati che dal 23 luglio scorso presidiano notte e giorno piazza Montecitorio, minaccia di rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, chiedendo libertà di cura.
“La decisione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin di bloccare definitivamente la sperimentazione Stamina – commenta Daniela Lauro, Presidente Famiglie SMA onlus- giudicandola non sicura e pericolosa per la salute mette il punto a un periodo di sofferenza per le nostre famiglie, che sono state colpite duramente dalla confusione di fronte a un metodo privo dell'avvallo scientifico e rispetto al quale ci siamo sempre posti chiedendo chiarezza e invocando la tutela dei bambini che utilizzano la metodica. Da parte nostra, continuiamo a impiegare le nostre risorse per sostenere la ricerca scientifica sulla SMA, che all'inizio del 2014 vivrà una svolta storica, poiché, delle due principali sperimentazioni americane in essere, una coinvolgerà direttamente anche i nostri bambini, mentre la seconda entrerà nella fase clinica umana: solo allora riusciremo a festeggiare.”
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