Secondo una notizia riportata da OrphaNews Italia, la newsletter di Orphanet Italia, uno studio pubblicato su The Lancet Oncology afferma che gli adolescenti e i giovani adulti non rappresentano un numero significativo nelle sperimentazioni cliniche oncologiche. Questo dato è in contraddizione con il fatto che il  numero di casi di tumore in questo gruppo di pazienti è piuttosto elevato. La buona notizia è che, secondo quanto riportato nello studio, tra il 2005 e il 2011 si è verificato un incremento della partecipazione degli adolescenti e dei giovani adulti in studi clinici e questo grazie a cinque criteri: disponibilità, accessibilità, consapevolezza, opportunità e accettabilità.

“Innanzitutto- si legge su OrphaNews-  gli studi clinici diventano disponibili attraverso un incremento degli incentivi commerciali e della ricerca preclinica. In secondo luogo, i giovani adulti ottengono accesso alle sperimentazioni qualora i centri specializzati collaborino attraverso le barriere mediche convenzionali legate all’età. In terzo luogo, i pazienti, i professionisti del settore sanitario, i finanziatori e i politici devono essere consapevoli dell’esistenza di studi clinici. In quarto luogo, i diversi tipi di cancro richiedono opportuni criteri di ammissibilità legati all’età. Infine, il coinvolgimento dei giovani adulti nella ricerca migliorerebbe l’accettabilità delle sperimentazioni”.

I ricercatori raccomandano, quindi, di applicare tali criteri negli studi clinici.

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