Nessun intervento dedicato alle malattie rare. Situazione potrebbe migliorare nel 2016
Dopo lunghissimi mesi di serrate trattative è arrivato l'accordo sui tagli da 2,35 miliardi al Fondo sanitario nazionale. Nell'ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni i rappresentanti delle Giunte regionali hanno raggiunto l'intesa con il ministero della Salute. Uniche voci fuori dal coro il Veneto e la Lombardia, territori che non hanno mandato giù il mancato finanziamento del Fsn. I due esecutivi a guida leghista ritengono infatti che il taglio delle risorse sia un grave errore.
Più moderata la posizione di Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte e numero uno della Conferenza Stato-Regioni. L'ex sindaco di Torino si è augurato che “L'ammontare dei fondi per il 2016 possa essere pari a 113 miliardi”. Non a caso, ha aggiunto, “bisogna ricordare che quest'anno ci sono stati 2 miliardi di cosiddetto 'non aumento' e quasi 70 milioni di tagli veri sui farmaci innovativi. Ma il punto politicamente più sensibile è che quest'anno è stato accettato un sacrificio sulla sanità ma, voglio ricordarlo, a condizione che nel 2016 ci sia un impegno per portare le risorse da 109 a 113 miliardi, secondo quanto previsto nel piano pluriennale”.
Il ministro Lorenzin ha rimarcato che Palazzo Chigi non verrà meno agli impegni assunti con i cittadini nel Patto per la salute. Colpisce però la presenza di misure volte al solo contenimento della spesa. Per le malattie rare non è stato previsto nessun intervento specifico. Almeno per l'anno in corso, la diminuzione della dotazione finanziaria, finirà poi per evitare un potenziamento delle prestazioni erogate sul territorio. Sempre che le Regioni non decidano in autonomia di investire sulla qualità dell'assistenza riservata ai pazienti affetti da patologie rare.
Alla riduzione di 2,35 miliardi contribuiranno, tra l'altro, il taglio del 5% sui contratti per beni e servizi e per le forniture dei dispositivi medici, dell'1% della spesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali rispetto al consuntivo 2014, la rinegoziazione dei prezzi di alcuni farmaci e altri risparmi con il recupero dell'appropriatezza delle prestazioni. Un altro ambito di risparmio è previsto con l'applicazione degli standard ospedalieri, sanciti in un'intesa il 5 agosto 2014, con l'obiettivo di azzerare i ricoveri a carico del Ssn nelle strutture con meno di 40 posti letti accreditati per acuti. Entro il 10 ottobre, in collaborazione con AIFA, sarà approvato un piano sulla revisione della spesa farmaceutica. Prevista la modifica del meccanismo del “pay-back”.
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