Questo dovrebbe consentire di avere più servizi a partire dai distretti
I ‘malati rari’ della Liguria a breve avranno il loro fascicolo unico elettronico e questo dovrebbe consentirgli in tempi brevi di usufruire di servizi migliori sul territorio, a partire dai distretti di appartenenza. Questo perché la Liguria è, insieme all’Emilia Romagna, alla Campania e, proprio da quest’anno, anche la Puglia, una delle regioni che ha adottato il sistema informativo Veneto per le malattie rare, uno dei primi creati in Italia dopo la nascita della rete delle malattie rare e che offre in vantaggio di garantire una sola cartella clinica on line.
Il sistema, grazie a collegamenti capillari e informatizzati col territorio e dunque con Asl, Farmacie e distretti, dovrebbe garantire un monitoraggio in tempo reale dei malati e allerta immediatamente le farmacie in modo che i farmaci necessari siano disponibili ai pazienti.
Si tratta di un sistema che ha numerosi vantaggi, aiuta a tenere il registro dei pazienti e crea uniformità assistenziale sul territorio, tanto che sono in molte le regioni ad averlo ormai adottato.
Dopo il Veneto infatti, nel 2004, vi sono entrati Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano creando l’Area Vasta per le malattie rare, poi si sono aggiunte anche le altre regioni. Certo, nelle Regioni dove l’adesione è più recente il funzionamento non è ancora a Regime, ma come dimostra la notizia data pochi giorni fa dalla Liguria sta comunque procedendo verso una piena realizzazione.
Il 24 maggio scorso, nel corso di un convegno sulle malarie rare, la regione ha infatti voluto fare il punto e ne è uscito un dato importante: sono stati circa 1000 i pazienti che si sono rivolti nell’ultimo anno allo sportello regionale delle malattie rare e 600 quelli che sono stati diagnosticati. A rendere noto il dato è stato l’assessore regionale alla Salute Claudio Montaldo che ha sottolineato come “questi numeri che ci hanno consentito di avere un quadro sempre più preciso, pertanto ora è il momento che i distretti siano sempre più consapevoli della situazione epidemiologica sul territorio per arrivare alla seconda fase, ad un dialogo sempre più fitto tra il registro delle malattie rare e i distretti, grazie anche alla tecnologia che consentirà di mettere on line tutti i pazienti, rendendo più trasparenti le esenzioni, le certificazioni, i presidi di riferimento e i piani terapeutici”.
Da qui la decisione per la quale “i pazienti inseriti nel registro regionale delle malattie rare saranno i primi per cui verrà compilato il fascicolo sanitario individuale per offrire alla rete tutta la loro documentazione sanitaria”.
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