Il decreto-legge sulla fecondazione eterologa sbarca sul tavolo del Consiglio dei Ministri previsto per la serata di oggi. Ieri, a dispetto di alcune previsioni, il provvedimento urgente non è stato esaminato da Palazzo Chigi. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intende lasciare ampia possibilità di scelta alle Camere. Il testo dovrebbe essere formato da due articoli in cui si fisseranno dei paletti che permetteranno di far lavorare i centri specializzati all'indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
È confermato lo stanziamento di dieci milioni di euro per l'inserimento della pratica nei Livelli essenziali di assistenza, cifra ritenuta insufficiente dagli avversi del decreto e dal mondo scientifico.
Tutti i problemi etici connessi all'articolato, dal controllo del colore della pelle del nascituro alla garanzia dell'anonimato per i donatori, saranno affrontati durante il dibattito parlamentare. Dibattito che potrebbe prendere il via a settembre, visto che i Ministri potrebbero decidere di posticipare il voto sul decreto-legge per evitare di sacrificare venti giorni di confonto alla Camera e al Senato.
L'ipotesi di un rinvio ha mandato su tutte le furie le società scientifiche e le associazioni dei malati. Per loro sarebbe sufficiente l'emanazione delle linee guida da parte del Ministero, la promulgazione di una nuova legge sarebbe del tutto superflua e utile solo a rimandare la trattazione di un argomento eticamente sensibile.
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