La legge 38/2010 garantisce ai cittadini italiani l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Dopo più di due anni e mezzo dall’approvazione della normativa però la situazione italiana è ancora drammaticamente parziale, soprattutto per quanto concerne le reti pediatriche.
I dati più recenti sono quelli diffusi dalla Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 38, inviata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin alle Camere pochi giorni fa.
Le analisi della Relazione nell’anno 2012 sono elaborate a partire dai dati provenienti dal sistema informativo per il monitoraggio dello stato di attuazione della rete assistenziale di cure palliative e di quella di terapia del dolore; per quanto attiene il monitoraggio della rete di cure palliative e di terapia del dolore rivolta al paziente in età pediatrica le informazioni necessarie per la stesura del Rapporto sono state richieste alle Regioni tramite un questionario inviato dalla Commissione salute della Conferenza delle regioni. In particolare, in questa edizione della Relazione, hanno fornito un contributo sempre più associazioni appartenenti al terzo settore e rappresentanze dei professionisti della sanità.
Per quanto riguarda la rete assistenziale dedicata all’età pediatrica i dati sono particolarmente significativi: le attività sono attive solo in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Basilicata. Cinque regioni hanno dichiarato che la rete non è ancora attiva ma in via di organizzazione (P.A. Trento, Marche, Puglia, Campania e Calabria) e due regioni dichiarano che la rete non è ancora attiva e ancora non in fase di organizzazione (Valle d’Aosta e Piemonte).
Per quanto attiene le reti regionali di cure palliative i dati censiti dal Sistema Informativo Sanitario Nazionale per l’anno 2011 (elaborazione dell’Ufficio di Statistica del Ministero della Salute) mostrano come la media nazionale del numero di posti letto in hospice per 100 deceduti per tumore sia pari a 1,27. Tale valore, in crescita rispetto al 2010 (1,15) e al 2009 (1,05), evidenzia lo sviluppo della rete di offerta residenziale delle cure palliative che è costituita per l’anno 2011 da un numero complessivo di 217 strutture sull’intero territorio nazionale, in aumento rispetto al 2010 (204) e rispetto al 2009 (182). Per l’anno 2011, nelle Regioni Calabria, Campania, Abruzzo e Toscana e nella Provincia Autonoma di Trento si registra ancora un numero di posti letto in hospice inferiore alla soglia di accettabilità nella Griglia LEA pari a 0,5.
Gli hospice risultano situati presso strutture ospedaliere o strutture residenziali sanitarie territoriali in modo diversificato tra le Regioni: in Lombardia, Lazio, Basilicata e Sicilia gli hospice risultano prevalentemente localizzati all’interno delle strutture di ricovero e cura o ne costituiscono articolazioni organizzative.
Per ciò che concerne l’attività di Assistenza domiciliare integrata (ADI),i pazienti in fase terminale assistiti presso il domicilio nel 2011 sono stati 55.242 pari a 91,1 ogni 100.000 abitanti a livello nazionale. Questa tipologia di assistenza è erogata principalmente dagli infermieri professionali che assicurano 16,2 delle 22,4 ore per caso trattato.
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