La proteinuria è il rischio maggiore, ma può essere tenuto sotto controllo
Un recente studio, pubblicato su International Urology and Nephrology, ha finalmente raccolto informazioni sulla gravidanza nelle donne affette da sindrome di Alport. In letteratura infatti sono riportati solo quattro casi ma per la prima volta uno studio descrive il decorso della gravidanza in due sorelle con forme evidenti di Sindrome di Alport.
Il team di Francesca Crovetto, del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia della Fondazione IRCCS Cà Granda di Milano, ha indagato il decorso della gravidanza di due sorelle portarci della sindrome di Alport in modalità autosomica recessiva. Prima della gravidanza, la loro funzione renale e la loro pressione del sangue erano normali, e i valori di proteinuria erano inferiori a 2 g/24 h. Entrambe le pazienti hanno dovuto fronteggiare un aumento progressivo e notevole della proteinuria durante la gravidanza, con ipoproteinemia successiva. La condizione clinica è peggiorata, in particolare nel primo caso, che è stato gestito con un certo successo con una combinazione di diuretici.
La prima paziente ha partorito a 32 settimane di gravidanza. La seconda paziente ha avuto meno complicazioni e il parto è avvenuto alla trentaseiesima settimana. Dopo il parto in entrambi i casi la proteinuria è tornata ai valori precedenti la gravidanza.
Il team ha concluso che la gestione della gravidanza delle pazienti con Sindrome di Alport è impegnativa, e che deve essere previsto il peggioramento della malattia renale. Una terapia diuretica può essere utile per proseguire il più possibile la gravidanza.
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