Lo studio è stato condotto a Pisa e pubblicato su eLife
Un nuovo studio, condotto all'Università di Pisa e pubblicato sulla rivista eLife, ha chiarito alcuni dei meccanismi dei fotorecettori della retina. La ricerca, condotta da Sabrina Asteriti e Lorenzo Cangiano, (Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia) in collaborazione con Claudia Gargini (Dipartimento di Farmacia), ha focalizzato la propria attenzione sull' interazione tra coni e bastoncelli.
”Abbiamo dimostrato - ha spiegato Lorenzo Cangiano - che i piccoli 'pori' che mettono in comunicazione diretta i 'bastoncelli' e i 'coni' determinano anche un trasferimento di funzionalita' fra questi due tipi di cellule. La scoperta di questi meccanismi fisiologici potra' aiutare a curare alcune malattie dell'occhio come ad esempio la retinite pigmentosa, e piu' in generale le varie patologie che coinvolgono i fotorecettori, dal momento che gli stessi pori permettono il passaggio di molecole fondamentali per la funzione cellulare”.
I bastoncelli e i coni sono due tipi di cellule fotosensibili che ci consentono di vedere in condizioni di luce molto diverse e servono dunque sia per la visione diurna che per la visione notturna. Rispondono a luci deboli consentendo solo una visione in scala di grigi; i coni al contrario reagiscono ad una luce piu' intensa e ci permettono di distinguere i colori.
"Benche' si sapesse gia' – ha continuato Cangiano - che i pori possono aprirsi o chiudersi al variare della luce ambientale, del ritmo sonno-veglia e di altri segnali biochimici, la loro importanza per la visione sinora non era ancora nota. Il nostro studio quindi oltre ad aprire la strada per nuove cure puo' aiutare a spiegare anche alcuni meccanismi del tutto naturali, come la capacita' di vedere in condizioni di luce intermedia come il crepuscolo".
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