Il retinoblastoma è un tumore maligno della retina. È il più diffuso fra i tumori maligni endoculari dell'età pediatrica, con un'incidenza compresa fra 1/15.000 e 20.000 nati vivi. Una diagnosi precoce  potrebbe salvare la visione di molti bambini.
Questa è anche l'opinione del chimico Bryan Shaw, riportata sulla pagina on-line. Shaw, che da anni lavora su questa forma tumorale, sta cercando di realizzare di un software in grado di rilevare i primi segni della malattia.

Shaw non avrebbe mai pensato di doversi occupare di retinoblastoma fino a quando, nel 2008, lui e sua moglie hanno messo al mondo Noah, bambino affetto da questa forma di cancro.

Quando Noah aveva 3 mesi sua madre Elizabeth notò che, quando lo fotografava utilizzando il flash, le immagini prodotte mostravano nella zona degli occhi un riflesso bianco. Elizabeth aveva letto su una rivista che questo poteva rappresentare un sintomo precoce di una grave patologia oculare, il retinoblastoma appunto.

Durante una visita, il pediatra consigliò ai genitori di sottoporre Noah ad una visita oculistica più approfondita. Visita che confermò le paure di Elizabeth: il piccolo era affetto da retinoblastoma multifocale.

Seguirono mesi di chemioterapia, radiazioni e, in ultima analisi, un intervento chirurgico per rimuovere l'occhio destro di Noah. Oggi il bimbo sta bene e ha una protesi all'occhio destro che lo fa sembrare come qualsiasi ragazzo della sua età.

Suo padre, invece, ha trasformato il dramma familiare in una risorsa per tutti i pazienti affetti da retinoblastoma.

Shaw ha dichiarato che, in un primo momento, non aveva pensato alla malattia di suo figlio in termini scientifici. Ma un giorno, ripensando a quelle immagini che per prime avevano rivelato la malattia di Noah , si chiese se ci fosse un modo per monitorare la malattia a ritroso.

Lui e sua moglie presero in rassegna tutte le vecchie foto digitali, alla ricerca del primo segnale di leucocoria, nome scientifico del 'riflesso bianco' dell'occhio. La prima foto che mostrava tale sintomo risaliva a quando Noah aveva solo 12 giorni.

Shaw ha collaborato con l'oculista che ha seguito Noah al Massachusetts Eye and Ear Infirmary e con gli oncologi del Dana Farber Cancer Institute alla realizzazione dell'articolo scientifico apparso sulla rivista specializzata PLoS ONE.

Shaw sta ora lavorando al suo progetto di ricerca alla facoltà di Baylor University di Waco in Texas.
Sono state analizzate le foto di altri bambini, a cui era stato diagnosticato il retinolastoma. La leucocoria è risultata presente in tutti loro. Sembrerebbe, inoltre, che la quantità di leucocoria che le fotografie digitali rilevano sia proporzionali alla dimensione del tumore.

Bryan sta ora cercando un collaboratore in grado di realizzare un software capace di automatizzare il processo di scansione delle foto alla ricerca di leucocoria.

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