Durante il Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, svoltosi a Napoli il 25-28 novembre scorso, il Dr. Vincenzo Carnovale, Responsabile del Centro di Riferimento Regionale Fibrosi Cistica dell’Adulto della Campania – Università degli Studi di Napoli Federico II, ha per la prima volta portato la fibrosi cistica in platea.
“La Fibrosi Cistica, nel paziente adulto, ha delle caratteristiche comuni alla fragilità dell’anziano ultrasettantacinquenne – spiega Carnovale – se analizziamo lo stato sociale critico, la polipatologia, la polifarmacologia, l’ospedalizzazione frequente: tutti questi elementi sono comuni sia agli anziani ultrasettatacinquenni che ai giovani adulti con la FC. Il Centro Fibrosi Cistica dell’Adulto di Napoli (Centro di riferimento FC dell’Adulto) nasce all’interno della Cattedra di Geriatria: poteva sembrare una sfida impossibile ma si è rivelato un modello che funziona ottimamente e oggi si fa carico di circa 250 pazienti.”
“Grazie soprattutto ai farmaci modulatori della proteina CFTR - spiega Carnovale - la patologia sta diventando una malattia con la quale si invecchia. Trent’anni fa era impossibile da credere: oggi presso il centro di Napoli abbiamo un paziente settantenne e diversi ultracinquantenni. A mio avviso, chi meglio dei Geriatri, specialisti esperti nella gestione della fragilità dell’anziano, può occuparsi della cura e della gestione a lungo termine dei pazienti adulti affetti da fibrosi cistica?
“Nei prossimi 10 anni i pazienti con Fibrosi Cistica raddoppieranno e gli adulti saranno sempre di più. Secondo le stime, nel 2025 i pazienti italiani dovrebbero passare dai circa 6200 ai circa 9000: dovremo lavorare su un protocollo di transizione per l’età adulta e attrezzare i nostri centri per la presa in carico di una patologia complessa dell’adulto. Si tratta di una patologia multiorgano che con l’età si complica, al di là della funzione respiratoria. Il 40% dei pazienti adulti diventano diabetici insulinodipendenti, a causa dell’insufficienza pancreatica. Possono poi sviluppare disturbi reumatologici e artritici, cardiologici o epatici che devono essere trattati correttamente da un team multidisciplinare esperto.”
Ricordiamo infine che molte forme patologiche possono restare asintomatiche fino all’età adulta. “Se non conosci una patologia non potrai mai diagnosticarla – conclude Carnovale – quindi formare Geriatri e Gerontologi sul tema risulta decisamente utile.”
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