Roma – Sono oltre 500.000 le persone che soffrono di epilessia in Italia e, per oltre la metà, si tratta di bambini e adolescenti: un esercito silenzioso di giovani che, ogni giorno, si trova ad affrontare i problemi legati alla scuola, alla socializzazione, alla malattia in generale. Per questo motivo, LICE (Lega italiana contro l’Epilessia) e Fondazione Epilessia LICE, hanno promosso, in occasione della XII Giornata Nazionale per l’Epilessia, ‘Se all’improvviso…’ un importante progetto di informazione avviato nelle scuole primarie di tutta Italia.

La campagna ha visto il coinvolgimento attivo dei neurologi della LICE che, in appositi incontri formativi, hanno illustrato la patologia, i sintomi, l’approccio al bambino a 700 insegnanti di oltre 150 scuole elementari, fornendogli anche quegli strumenti adeguati per spiegare la malattia ai propri alunni. La campagna ha visto la partecipazione di circa 15.000 bambini. Oltre alla finalità informativa, il progetto ‘Se all’improvviso..’ ha previsto un’indagine tra gli insegnanti con l’obiettivo di capire come l’epilessia viene percepita all’interno della scuola e di valutare l’impatto delle attività proposte in classe sulla conoscenza della malattia.  E proprio in occasione della Giornata Nazionale per l’Epilessia 2013, che quest’anno si celebra il 5 maggio, con iniziative in tutta Italia, la LICE ha comunicato i  risultati preliminari dell’indagine.


Ecco una sintesi dei dati preliminari:

Tutti gli insegnanti hanno detto di conoscere una malattia denominata “epilessia”, anche se:

il 41% solo per sentito dire
il 25% ammette anche un’esperienza personale e/o familiare con la malattia
il 47% riferisce di aver assistito ad una crisi epilettica in generale ed il 25% in classe.

Le conoscenze riguardo la prevalenza della malattia e le sue cause sono molto carenti:

tra le cause  le più segnalate sono quelle genetiche, il 55%
solo il 30% ritiene che ci siano possibilità di guarigione

Secondo gli insegnanti intervistati, l’epilessia pone ostacoli:

al lavoro (33%),
alla guida (52%)
allo sport (34%)

Circa il 50% degli insegnanti ha avuto in classe almeno un bambino con epilessia  e  ritiene di conoscere le procedure corrette da attuare in caso di crisi.  In realtà:

circa il 60%  dice che occorre chiamare l’ambulanza (per lo più non necessaria)
circa il 30% afferma che occorre inserire qualcosa nella bocca del bambino (una delle manovre da evitare!).

Più del 50% degli insegnanti testati ritiene che l’epilessia riduca (almeno in parte)  le capacità di apprendimento, che il bambino con epilessia necessiti di sostegno scolastico, che egli possa avere disturbi del comportamento e problemi di relazione con gli altri bambini.

A differenza di quanto comunemente si creda, infatti, l’epilessia non incide in modo significativo sulle capacità di apprendimento del bambino, né tanto meno sulle sue possibilità di gioco: se non soffre di forme gravi, il bambino epilettico può prendere parte a tutte le attività che vengono svolte in classe.

E queste sono solo alcune delle conoscenze di base sull’epilessia che verranno fornite ai docenti delle scuole coinvolte attraverso il progetto ‘Se all’improvviso..’, progetto quindi formativo e informativo, che si  avvale di strumenti adatti ai più piccoli, come la fiaba illustrata Sara e le sbiruline di Emily, una brochure che propone un percorso ludico-educativo e un poster con illustrazioni a fumetti relativo alle prime manovre di soccorso da effettuare in caso di crisi epilettica.

Per informazioni:
www.lice.it
www.fondazioneepilessialice.it

 

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