Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Il farmaco orale ha superato la terza fase di sperimentazione condotta su 1088 pazienti

I risultati dello studio di Fase 3 del teriflunomide, farmaco sperimentale di Sanofi – Aventis, volti a provarne la sicurezza prima di essere approvato per l’uso, sono stati pubblicati recentemente su New England Journal of Medicine. L’obiettivo dello studio TEMSO - Study of Teriflunomide in Reducing the Frequency of Relapses and Accumulation of Disability in Patients With Multiple Sclerosis era determinare l’efficacia e la sicurezza del teriflunomide nel ridurre la percentuale di recidiva annuale dei pazienti affetti da sclerosi multipla (SM). “Il farmaco è ben tollerato, questa potrebbe essere una terapia sicura, efficace e conveniente per la sclerosi multipla", ha affermato Paul O'Connor, il ricercatore del St. Michael's Hospital di Toronto che ha condotto lo studio insieme al suo team.

Sono cominciati il 12 ottobre e scorso e proseguiranno fino al 14 dicembre prossimo gli incontro, nove in tutto, che fanno parte del ciclo formativo  “Alzheimer: dalla diagnosi all’aiuto concreto” destinati a familiari, volontari, operatori socio-sanitari e a tutti coloro che direttamente o indirettamente sono coinvolti nel prendersi cura delle persone colpite da Malattia di Alzheimer o demenze similari. Il corso, promosso dall’Asl 4  -Distretto numero 3 di Orvieto, si svolgono presso la sala riunioni dell’associazione Orviet’Ama all’ex caserma Piave di Orvieto.

Lo studio è stato condotto dal dott. Eugenio Pucci di Macerata

Assumere per due anni il Natalizumab, l'antiinfiammatorio di nuova generazione di Biogen idec, sembra far diminuire il numero di pazienti affetti da sclerosi multipla remittente che va incontro ad  episodi di ricaduta o di aumento della disabilità. E' il risultato principale dello studio sistematico pubblicato nell'ultimo numero de The Cochrane Library e condotto dal dott. Eugenio Pucci dell’ Unità di Neurologia - Ospedale di Macerata.  Natalizumab, normalmente abbreviato NTZ, è un anticorpo monoclonale che inibisce la migrazione dei leucociti attraverso la barriera emato-encefalica, riducendo così l'infiammazione del sistema nervoso centrale, ed è stato approvato in tutto il mondo per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente.

Più di uno su quattro interrompe e un sesto ha scarsa aderenza alla terapia

Uno studio recentemente svolto negli Stati Uniti e sponsorizzato da Novartis dimostra che quasi il 60 per cento dei pazienti a cui è stata recentemente diagnosticata la sclerosi multipla, in una società commercialmente sviluppata, ha deciso di non intraprendere terapie farmacologiche, più di un quarto dei pazienti che le hanno intraprese hanno poi deciso di interromperle e circa un sesto ha più volte tralasciato l’assunzione dei farmaci nonostante il rischio che la malattia potesse progredire.

E’ una mozione che impegna per il futuro, intanto in Italia ci sono un milione di malati

Venerdì scorso il Senato si è occupato della malattia di Alzheimer e lo ha fatto approvando all’unanimità una mozione che impegna il Governo ad una serie di azioni per il futuro. Stando alla mozione infatti ci si dovrà impegnare di più su due fronti, uno quello epidemiologico, perché i numeri della patologia sono in aumento ed è necessario almeno rendersi costantemente conto del fenomeno, l’altro è naturalmente quello della ricerca. 

Intervista al Prof. Diego Centone dell’Università di Tor Vergata: "In futuro potremmo pensare a dispositivi per uso domiciliare"
Al momento però attenzione alle truffe, il 'casco' è solo nei centri di ricerca

Versatile per il trattamento di diverse malattie neurologiche, la stimolazione transcranica a onde elettromagnetiche può indurre dei miglioramenti anche nella sclerosi multipla, soprattutto in quei pazienti refrattari ai trattamenti farmacologici standard. Ne parliamo con Diego Centonze responsabile dell'Unità Operativa Centro di Riferimento Regionale per la Sclerosi Multipla presso il Policlinico Universitario di Tor Vergata di Roma.
Per quali pazienti può essere indicato questo trattamento?
E' una tecnica molto versatile e abbiamo visto che può essere indicata per diversi casi di lesione. Nella nostra esperienza sulla sclerosi multipla, abbiamo riscontrato che si adatta bene a trattare una spasticità da breve a moderata mentre non abbiamo ottenuto una risposta clinica altrettanto positiva nel trattare la spasticità grave. Tuttavia, non esistono in assoluto dei criteri di inclusione o esclusione dei pazienti per questo trattamento, perchè i dati disponibili sono ancora pochi e non c'è abbastanza conoscenza scientifica per delineare con precisione il profilo del pazienti ideale.

Intervista a Giancarlo Comi: "I pazienti sottoposti al 'casco magics' hanno maggiori miglioramenti"

Inaugurato lo scorso anno presso l'ospedale San Raffaele di Milano, l'HSR MAGICS CENTER - MAGnetic IntraCerebral Stimulation Center - è un centro di neuromodulazione magnetica intracerebrale presso il quale sono stati avviati diversi protocolli di ricerca per valutare l'efficacia del trattamento di stimolazione transcranica applicato a malattie neurologiche. I primi risultati che escono dai laboratori diretti da Giancarlo Comi riguardano la sclerosi multipla, e sono stati presentati lo scorso 20 settembre alla Conferenza Internazionale sul Futuro della Scienza tenutasi a Venezia.
Come si possono definire i risultati dello studio appena concluso?
Buoni. Il trattamento con stimolazione magnetica ha effettivamente migliorato le prestazioni neuronali in questi pazienti. Hanno partecipato 21 pazienti, tutti accumunati da paraparesi, cioè difficoltà di cammino dovuta a spasticità e debolezza muscolare indotte dalla malattia in fase avanzata. Abbiamo sperimentato, per la prima volta al mondo, gli effetti della stimolazione transcranica associata alla fisioterapia, e abbiamo riscontrato che i pazienti sottoposti anche al trattamento con onde elettromagnetiche riscontrano un maggiore miglioramento rispetto a coloro trattati solo con riabilitazione.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni