L’associazione umbra in 9 anni ha sapute creare un network di ricerca di livello nazionale
C’è un’associazione che si chiama Vivere la Speranza – Amici di Emanuele Cicio, che ha le sue radici in Umbria ma dal 2001, anno della nascita, ad oggi, ha ampliato le sue basi fino ad occuparsi a livello nazionale di ricerca e terapia delle forme tumorali rare, e in particolare delle sindromi MEN. L’associazione è nata in nome di Emanuele Cicio, una giovane vittima di neoplasia endocrina multipla (MEN) che gli fu diagnosticata a soli 15 anni.
Recentemente, Vivere la Speranza, che opera in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Interna e Scienze Endocrine dell’Università di Perugia, da anni in prima linea per la lotta a queste patologie, ha organizzato il suo nono convegno medico divulgativo dedicato alle malattie e ai tumori ipofisari e neuroendocrini e per l’occasione ha anche assegnato, come avviene ormai dal 2007, un premio in denaro a favore di un ricercatore che sia stato considerato meritevole. Quest’anno il premio per il bando del 2009 è andato a dottore Diego Ferone, dell’Università di Genova.
“L’associazione – spiega il dottor Ferolla, coordinatore scientifico dell’associazione - ogni anno bandisce un concorso nazionale per premiare un ricercatore impegnato anche in attività clinica, quindi impegnato direttamente nel rapporto umano con i pazienti, che quest’anno è stato assegnato al dott. Ferone dell’università di Genova. Chi vince il premio a livello nazionale entra di diritto a far parte del Comitato Scientifico Nazionale, che vuole essere il punto di riferimento per la diagnosi e la cura delle neoplasie in questione”.
L’associazione ha dunque formato un comitato scientifico nazionale, che affianca quello locale composto da medici dell’Università di Perugia, e di cui coordinatore è stato nominato il dottor Ferolla. Attualmente, oltre a lui e al neo nominato Diego Ferone, ne fanno parte il dottor Antongiulio Faggiano dell’Università Federico II di Napoli, vincitore bando nazionale anno 2007, e il dottor Giovanni Vitale che lavora presso l’Università degli studi di Milano e l’Istituto Auxologico Italiano IRCCS, vincitore del bando del 2008.
In nove anni dunque da piccola associazione umbra Vivere la Speranza ha saputo allargarsi a livello nazionale, forte dell’impegno e del sostegno dei medici de Dipartimento di Medicina Interna, Sezione Medicina Interna e Scienze Endocrine, un ottimo esempio di unione tra medicina e società civile a favore della ricerca e della scienza: una piccola ma significativa eccellenza di cui l’Umbria più vantarsi.
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