Il carcinoma pancreatico metastatico è destinato a diventare la terza causa principale di morte per cancro in Europa. Offrire quindi un miglior accesso alle terapie per i pazienti che ne sono affetti è una priorità.

In Italia 13.500 nuove diagnosi previste nel 2016 con una crescita del 18% dei casi in 5 anni. Numerose le iniziative per sensibilizzare la popolazione.

Sono 13.500 le nuove diagnosi di tumore del pancreas previste nel 2016 in Italia. Un dato preoccupante, considerando che negli ultimi 5 anni il numero di casi è cresciuto del 18% (erano 11.000 nel 2011), che si tratta di una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole e che rappresenta il 4% di tutti i casi di cancro registrati ogni anno nel nostro Paese. Non solo, il cancro del pancreas diventerà nel 2017 la terza causa principale di morte per tumore in Europa, dietro quello al polmone e al colon-retto.

Shire plc. ha annunciato che la Commissione Europea ha emesso la decisione di autorizzare l’immissione in commercio dell’Irinotecan cloridrato triidrato in una formulazione liposomiale pegilata (pegylated liposomal irinotecan hydrochloride trihydrate), noto anche come nal-IRI o MM-398, in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) e leucovorina (LV), per il trattamento dell’adenocarcinoma metastatico del pancreas, in pazienti adulti che abbiano precedentemente ricevuto un trattamento contenente gemcitabina.

Il tema delle cure palliative deve essere introdotto subito perché la patologia è molto dolorosa

Dati epidemiologici aggiornati classificano l’adenocarcinoma duttale del pancreas come la quarta causa di morte legata al cancro negli Stati Uniti ma stime realizzate più di recenti da un gruppo di ricercatori indicano che nel giro di 10 anni questo tipo di tumore sarà la seconda causa di morte correlata al cancro negli USA. Un aspetto cruciale di questa analisi è dato dal fatto che la sopravvivenza a 5 anni nei malati di  adenocarcinoma duttale del pancreas sfiora il 2% e che l’aspettativa di vita dei malati non supera l’anno: sono numeri agghiaccianti che iniziano a trovare una spiegazione nell’elevata aggressività del tumore e nella sua tendenza a metastatizzare in fretta, aggravando ulteriormente le condizioni dei pazienti i quali si trovano a combattere sintomi profondamente debilitanti (forti dolori addominali, perdita di peso, ostruzioni biliari e insufficienza pancreatica) che incidono profondamente sulla qualità di vita.

Il nuovo inibitore della poli-(ADP-ribosio)-polimerasi (PARP) rucaparib si dimostrato attivo, con un profilo di sicurezza accettabile, in una piccola coorte di pazienti affetti da un tumore al pancreas e portatori di mutazioni di BRCA, valutati nell’ambito dello studio di fase 2 RUCAPANC, presentato a Chicago durante il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO).

Il carcinoma del pancreas rappresenta, per la prognosi particolarmente sfavorevole, uno dei principali big killer oncologici; per questo motivo la ricerca clinica si sta impegnando per migliorare le conoscenze sui meccanismi di insorgenza e progressione di questa neoplasia, con l’obiettivo di ottenere terapie sempre più efficaci.

Le nuove linee guida della American Society of Clinical Oncology (ASCO) per la gestione dei pazienti affetti da cancro al pancreas sono finalmente disponibili. A riportarle il Journal of Clinical Oncology. L’approccio multidisciplinare proposto distingue i pazienti in tre tipologie: di seguito un breve sommario del documento.

Secondo i risultati dello studio internazionale di fase III ESPAC-4 (European Study Group for Pancreatic Cancer’s Trial 4), presentati a Chicago in occasione del recente congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), l'aggiunta di capecitabina alla gemcitabina come terapia adiuvante prolungherebbe la sopravvivenza nei pazienti che sono stati sottoposti a resezione di un tumore al pancreas con intento curativo.

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