Buoni risultati per lo studio RECAP (Study of Ruxolitinib in Pancreatic Cancer Patients), un trial di fase II, randomizzato, controllato e in doppio cieco, da poco pubblicato sul Journal of Clinical Oncology: l’inibitore di JAK1/JAK2 ruxolitinib, aggiunto a capecitabina, è stato infatti ben tollerato e ha dimostrato una certa efficacia nel carcinoma pancreatico metastatico, specie nei pazienti con livelli elevati di proteina C-reattiva (PCR).

Nello studio, eseguito su pazienti con carcinoma pancreatico metastatico già trattati senza successo con gemcitabina, la sopravvivenza globale (OS, endpoint primario dello studio) è risultata del 21% superiore nel gruppo trattato con la combinazione di ruxolitinib più capecitabina rispetto a quello assegnato al trattamento con capecitabina più placebo (HR 0,79; IC al 95% 0,53-1,18; P = 0,25), mentre la sopravvivenza libera da progressione (PFS, uno degli endpoint secondari) è stata del 25% superiore (HR 0,75; IC al 95% 0,52-1,10; P = 0,14).

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