Il progetto è stato realizzato con il contributo di Celgene
Nel nostro Paese il tumore al pancreas è in crescita. Si stima che alla fine del 2014 i nuovi casi saranno 12.700, mostrando un aumento del 4% rispetto al 2013 e del 13% rispetto all’anno 2011. Proprio per dare una risposta a questa situazione allarmante, l'associazione degli oncologi medici (Aiom), insieme con la Società di medicina generale (Simg ) e l'Associazione del Malati di Cancro (Aimac) ha promosso una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini, dal nome ‘PanCrea’. Il progetto è stato reso possibile grazie al contributo di Celgene, grazie alla quale sarà possibile riproporre l’attività anche nell’anno 2015.
L’azienda Celgene, con la sua attività di ricerca, ha portato alla messa a punto di nuove terapie antitumorali . In particolare, grazie alla nanomedicina ha ottenuto un importante risultato: superare la barriera stromale, finora inaccessibile alle molecole tradizionali.
Queste le parole di Stefano Cascinu, Presidente uscente dell’Aiom: “Abbiamo attraversato il Paese spiegando ai cittadini come sia possibile prevenire anche questa insidiosa forma di cancro che vediamo ogni giorno nei nostri reparti: sono aumentate l’attenzione e la conoscenza. Se un anno fa un italiano su due affermava l’impossibilità di prevenire queste neoplasie e addirittura il 39% dichiarava di non averne mai sentito parlare, oggi troviamo cittadini più informati. Anche se molto resta ancora da fare”.
Questo, invece, il commento di Giovanni de Crescenzo, direttore medico di Celgene Italia: “Siamo orgogliosi di avere dato un contributo per realizzare questo progetto senza precedenti in Italia. Il nostro impegno quotidiano - assicura - è scoprire, sviluppare e rendere disponibili terapie innovative che possano aiutare i pazienti colpiti da gravi malattie. Vogliamo inoltre promuovere la salute e il benessere dell’intera collettività, questo non può prescindere da una corretta attività di prevenzione e informazione sulle patologie. Progetti come PanCrea – conclude - rappresentano la nuova frontiera nella collaborazione tra società scientifiche e aziende farmaceutiche”.
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