Axitinib, un inibitore orale selettivo dei recettori 1,2,3 del fattore di crescita vasculo-endoteliale, ha dimostrato di inibire la mutazione T315I di BCR-ABL in pazienti con leucemia mieloide cronica e leucemia linfatica acuta a cellule B cromosoma Philadelphia positiva.

La mutazione rende le malattie resistenti agli attuali trattamenti: pertanto il farmaco, già approvato come terapia di seconda linea nel carcinoma a cellule renali, potrebbe offrire nuove speranze nella terapia di questi pazienti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
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