Chi si sottopone ad allungamento degli arti potrà beneficiare di un percorso completo, fisioterapia inclusa
E' di pochi giorni la notizia che l'Associazione 'Acondroplasia Insieme per crescere' onlus e l’Istituto 'G. Pini' di Milano hanno firmato una convenzione a favore dei giovani pazienti affetti da acondroplasia e a supporto delle loro famiglie.
L'acondroplasia è una forma di nanismo (nanismo acondroplasico) che colpisce gli arti superiori e inferiori, che crescono notevolmente meno rispetto al resto del corpo. La malattia colpisce circa 1 su 25.000 nuovi nati.
L'Istituto 'G. Pini' di Milano si occupa da tempo degli interventi chirurgici di allungamento degli arti e ora, grazie alla collaborazione con l' Associazione 'Acondroplasia Insieme per crescere', i pazienti e i loro cari potranno contare sull'attività di volontariato svolta dalla onlus e orientata a supportarli emotivamente e praticamente.
Ogni lunedì mattina sarà presente sia in reparto che in ambulatorio una figura di riferimento, nello specifico una mamma, 'genitore esperto' che si renderà disponibile per le famiglie che sono in visita ai loro piccoli e per i ricoverati.
Sarà inoltre avviato il progetto 'Fisioterapia reparto di ortopedia infantile - AFE'. La fisioterapia riveste infatti un ruolo di fondamentale importanza per questi pazienti, sin dalla nascita. Inoltre nel momento degli interventi di allungamento agli arti diviene indispensabile.
Queste le parole di Nadia Pivato, Presidente della Onlus: “Il nostro progetto è il seguente: dedicare alla struttura e alle famiglie che si recano a Milano presso l'Istituto 'G. Pini' per il percorso di allungamenti degli arti, la figura di un fisioterapista specializzato, esclusivamente per il reparto di ortopedia infantile AFE. Ad oggi infatti con i tagli alla Sanità, dovuti al momento storico che stiamo vivendo, il reparto ha un solo fisioterapista che si alterna con altre divisioni. Il bambino ha difficoltà' ad essere seguito a tempo pieno. L'istituto ha una sala di riabilitazione attrezzata ma ad oggi è poco utilizzata. Crediamo quindi che il progetto che vorremmo realizzare possa riattivare al 100% la riabilitazione all'interno dell'Istituto, portando professionalità, competenza, sicurezza e serenità ai bambini e alle loro famiglie”.
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